sabato 28 maggio 2011

Son 40!!! W gli splendidi quarantenni

Ringrazio tutti per gli auguri di compleanno. 
La torta era buonissima e la sopresa che mi avete fatto è stata fantastica. Davide

martedì 17 maggio 2011

Dare un servizio al cliente non vuole dire vendergli per forza qualcosa

L'anno scorso avevo scritto un breve post sui Servizi alla Clientela dei negozi canadesi e sul diritto di avere indietro i soldi se si cambia idea anche 60 o 90 giorni dopo l'acquisto. E l'attitudine ad ascoltare i clienti va anche oltre. Voglio raccontare un paio di casi.

UNO 
Giorni fa mi ha telefonato un operatore della mia banca, che gentilmente mi ha chiesto se avevo tempo e se volevo sapere quali servizi alla clientela la banca propone. In pochi minuti mi ha informato che la telefonata veniva registrata, mi ha fatto dire nome e cognome e poi vedendo dal terminare che io faccio meno di 25 operazioni al mese, mi ha confermato che il conto corrente che ho e' già quello più conveniente. Mi detto che se ho intenzione di fare investimenti (non ha tentato di vendermi nulla!!!) posso operare via internet, per telefono o in qualsiasi filiale. Mi ha poi ricordato quali sono gli sportelli aperti anche la domenica vicino a casa mia. Infine dopo pochi minuti , mentre mi salutava mi ha domandato se avevo qualche altra domanda o se poteva aiutarmi in qualche modo. Gentilissimo. Trovare una banca così in Italia sarà dura.

DUE
Il supermercato Longo's (www.longos.com) dove vado periodicamente ha fare la spesa mi ha invitato a entrare nel Panel di clienti che viene consultato per opinioni sui prodotti e altri sondaggi. Interessante il modo di coinvolgere i clienti, con una notevole interattività attraverso il sito e uno spazio per commenti a 360 gradi.
L'ultimo sondaggio è stato a proposito di cibo a km zero.  Questo approccio, che in Italia è già molto popolare (si pensi ad esempio ai mercati rionali e comunali) si sta espandendo anche in Canada e il sondaggio ha valutato l'interesse dei clienti per i prodotti locali che arrivano dalle campagne attorno a Toronto e dai cosiddetti Farmers Markets (Mercati a filiera corta).



1 o 2 volte al mese arriva una email che invita a partecipare a un sondaggio, la partecipazione è volontaria e gratuita ma compensata con punti fedeltà. I risultati individuali restano confidenziali e solo dati aggregati vengono analizzati dal personale di Longo's. Anche qui come nel caso precedente, le opinioni dei consumatori contano molto.

lunedì 9 maggio 2011

Grazie per la mancia! Ma che fatica.

Dare le mance per noi Italiani è complicato.
Non siamo abituati, non capiamo perché la mancia sia obbligatoria e nella maggior parte dei casi non sappiamo quanto lasciare. In Canada (come anche negli Stati Uniti) non lasciare la mancia o aggiungere meno del 10% al conto del ristorante è come urlare che si è mangiato male e che il servizio lasciava completamente a desiderare, cose tipo che il cameriere vi ha rovesciato addosso l'intero vassoio e simili.

Ma quanto si deve lasciare ? Per noi è un rebus insolubile.
Su una guida turistica di Vancouver ho trovato questo ritaglio che fornisce una guida dettagliata a seconda del tipo di servizio ricevuto.

A complicare ulteriormente le cose ci sono le tasse. In Canada si chiama l'HST (Harmonized Sales Tax) che potremmo considerare equivalente all'IVA, che viene aggiunta al conto e che per noi Italiani è un'altra sorpresa.
Alla fine per non rischiare brutte figure, conviene avere a portata di mano una calcolatrice oppure accettare che il ristorante aggiunga un 15%. Da notare che non c'è un limite massimo importo della mancia e quando si è in tanti o si scelgono piatti cari, non basta arrotondare il conto con qualche decina di dollari. La mancia non ammette sconti.

venerdì 6 maggio 2011

il Bike Sharing arriva a Toronto

Appena lanciato è già un successo.
Il servizio di bike sharing partito martedì a Toronto si chiama BIXI ed è sponsorizzato dal Comune e2 sponsors TELUS e Desjardins. Il programma prevede di offrire ai Torontoniani accesso a 1000 biciclette distribuite in 80 stazioni nel centro cittadino


Il Public Bike System Company (PBSC) è l'organizzazione alle spalle di BIXI, il primo sistema di bike sharing esistente su larga scala in NordAmerica. Gli utenti prendono in prestito una bici in una stazione BIXI e la riconsegna in qualsiasi altra stazione della rete
Il sistema PBSC's è già stato implementato in varie città, incluse Montreal, Washington e Londra..


L'abbonamento annuale costa 95 dollari e quello mensile 40 e permette agli utenti di prendere qualsiasi bici usando una particolare chiave-BIXI.
Chi non e' membro del BIXI può comunque noleggiare la bici acquistando un pass valido 24 ore per 5 dollari oppure un pass da 72 ore per $12.
Ovviamente è stato creato un sito web dove si possono verificare tutte le condizioni e vedere la mappa delle stazioni delle biciclette. Sono disponibili anche pagine Facebook, applicazioni per smartphone e iphone

Il sistema BIXI secondo i piani del Comune di Toronto diventerà una parte importante del sistema di trasporto urbano. Il Municipio sta aprendo nuove piste ciclabili e ha avviato una massiccia campagna per educare gli automobilisti ad avere attenzione ai ciclisti, anche calmierando la velocità a 40km/h in alcune zone.
Il Comune di Toronto ha investito 4,8 milioni di dollari per l'avvio del progetto e ad oggi ha raccolto già oltre 1000 adesioni dagli utenti che hanno attivato l'abbonamento annuale. l'obiettivo di BIXI è di raggiungere dai 7 agli 8mila utenti quest'anno.

Clicca qui per vedere altre foto sul servizio BIXI.

lunedì 18 aprile 2011

-2 settimane alle elezioni generali in Canada. La noia dilaga.


Il 2 maggio , data del voto, si sta avvicinando e negli ultimi giorni ci sono stati i dibattiti pubblici con i candidati premier. Un dibattito in inglese e uno in francese sulla tv nazionale hanno confermato la noia di questa campagna elettorale: niente barzellette, nessuno scandalo sessuale, nessun bunga-bunga, neppure un’accusa ai giudici comunisti o uno scilipoti locale che faccia un po’ di spettacolo.
Qui sopra e’ una rappresentazione grafica delle parole più usate nel dibattito in lingua inglese del 13 aprile scorso. Clicca su questo link (http://blog.decisioncanada.ca/conservatives/the-english-debate-just-the-words/) per vedere le altre word clouds del dibattito.

I Canadesi sono stati abbastanza annoiati dal dibattito. Siamo infatti alla  quarta campagna elettorale per il voto anticipato in pochi anni. L’ultima elezione si era tenuta nel 2008 senza un chiaro vincitore e infatti il premier Stephen Harper era a capo di un governo di minoranza.  

Il problema, dal 2004 a oggi, è sempre lo stesso: non vince nessuno. O meglio, il partito che arriva primo (dal 2004 a oggi è toccato una volta ai Liberali e due volte ai Conservatori) non riesce a ottenere i 155 seggi necessari ad avere la maggioranza alla Camera dei Comuni (che è l’unica Camera elettiva del Parlamento federale canadese). Un vero smacco per i sostenitori del modello Westminster, che è basato sul sistema maggioritario a turno unico e dovrebbe portare a governi stabili. 
In realtà le elezioni del 2004, 2006 e 2008 hanno portato a instabili governi di minoranza; i sondaggi dicono che alle prossime elezioni si potrebbe arrivare ad un governo di minoranza sempre guidato dal Premier conservatore uscente Harper.

L’aspetto interessante del sistema canadese diversamente da quello italiano è che l’idea di un governo di coalizione fra più partiti è vissuto male, in generale, dall’elettorato e anche da diversi costituzionalisti canadesi
Lo ha spiegato bene un fondo delGlobe and Mail, principale quotidiano canadese, che ha detto: “i canadesi votano più per un leader valutato come giusto a ricoprire l’ufficio di premier, non per un partito; una coalizione di partiti che non sono arrivati primi, ma secondi o terzi, sarebbe vissuta come una coalizione di tutti i perdenti, e quindi come un qualcosa di anti-democratico”. Questa considerazione ha spinto il leader dei Liberali, Michael Ignatieff, a escludere, per il momento l’intenzione di formare un governo di coalizione con chicchessia.

domenica 10 aprile 2011

TERRA DI CONQUISTA: Lorenzo Jovanotti a Toronto

Sto leggendo il nuovo libro di Lorenzo “Jovanotti" Cherubini e Franco Bolelli intitolato “VIVA TUTTO!” che raccoglie le email che si sono scritti per nove mesi nel 2010 durante il tour di Lorenzo nel Nord America e in preparazione del nuovo album Ora che e’ uscito a inizio 2011. Lorenzo e’ venuto a Toronto per il suo primo concerto canadese il 3 e 4 maggio. Questa la pagina del suo diario che racconta quella giornata.


3 Maggio
Toronto. Canada. Facciamo due concerti perché il primo lo hanno venduto subito e abbiamo riempito anche il secondo. C’é una grande comunità italiana in questa che è una delle città più «multi» del mondo.
È il «nuovo mondo» e basta fare due passi downtown per essere travolti dalle torri di vetro e dalla gru che tirano su grattacieli quasi some fosse Shanghai. Certo che il nuovo mondo è il nuovo mondo, non c’è discussione. Girare in tour come stiamo facendo noi, a costi bassissimi, ti mette in contatto con i posti in un modo unico. I grandi tour viaggiano come truppe in guerra e alla fine non entrano mai in contatto con i posti mentre noi anche se restiamo due giorni in una città in qualche modo ci sintonizziamo con lei perché nei locali dove suoniamo il pubblico è attaccato e senti proprio l’odore, guardi le persone negli occhi.
Il nuovo mondo è per definizione «terra di conquista» e questo si respira si vede e fa girare la testa. La frontiera qui è nel corpo delle persone, nel loro sguardo, nel tentativo di alcuni di portarsi appresso una casa, una lingua, qualcosa. Ma è un tentativo che fallisce anche perché tutto nelle terre di conquista dura una attimo, tutto è una bandierina messa lì a prendere vento, tutto è un acquisire di conoscenza e esperienza. È una danza degli elementi. Il ferro di questi grattacieli ricorda molto il legno delle capanne per coprirsi dal freddo. È una vertigine, molto emozionante, impossibile da leggere, tutta da vivere. Non riesco a scrivere nulla, ci provo ma non viene niente di buono, però va bene così.
Non riesco ad inspirare ed espirare contemporaneamente.
Il sentimento della simultaneità qui è molto forte, fa girare la testa.