domenica 10 aprile 2011

TERRA DI CONQUISTA: Lorenzo Jovanotti a Toronto

Sto leggendo il nuovo libro di Lorenzo “Jovanotti" Cherubini e Franco Bolelli intitolato “VIVA TUTTO!” che raccoglie le email che si sono scritti per nove mesi nel 2010 durante il tour di Lorenzo nel Nord America e in preparazione del nuovo album Ora che e’ uscito a inizio 2011. Lorenzo e’ venuto a Toronto per il suo primo concerto canadese il 3 e 4 maggio. Questa la pagina del suo diario che racconta quella giornata.


3 Maggio
Toronto. Canada. Facciamo due concerti perché il primo lo hanno venduto subito e abbiamo riempito anche il secondo. C’é una grande comunità italiana in questa che è una delle città più «multi» del mondo.
È il «nuovo mondo» e basta fare due passi downtown per essere travolti dalle torri di vetro e dalla gru che tirano su grattacieli quasi some fosse Shanghai. Certo che il nuovo mondo è il nuovo mondo, non c’è discussione. Girare in tour come stiamo facendo noi, a costi bassissimi, ti mette in contatto con i posti in un modo unico. I grandi tour viaggiano come truppe in guerra e alla fine non entrano mai in contatto con i posti mentre noi anche se restiamo due giorni in una città in qualche modo ci sintonizziamo con lei perché nei locali dove suoniamo il pubblico è attaccato e senti proprio l’odore, guardi le persone negli occhi.
Il nuovo mondo è per definizione «terra di conquista» e questo si respira si vede e fa girare la testa. La frontiera qui è nel corpo delle persone, nel loro sguardo, nel tentativo di alcuni di portarsi appresso una casa, una lingua, qualcosa. Ma è un tentativo che fallisce anche perché tutto nelle terre di conquista dura una attimo, tutto è una bandierina messa lì a prendere vento, tutto è un acquisire di conoscenza e esperienza. È una danza degli elementi. Il ferro di questi grattacieli ricorda molto il legno delle capanne per coprirsi dal freddo. È una vertigine, molto emozionante, impossibile da leggere, tutta da vivere. Non riesco a scrivere nulla, ci provo ma non viene niente di buono, però va bene così.
Non riesco ad inspirare ed espirare contemporaneamente.
Il sentimento della simultaneità qui è molto forte, fa girare la testa.

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