lunedì 18 aprile 2011

-2 settimane alle elezioni generali in Canada. La noia dilaga.


Il 2 maggio , data del voto, si sta avvicinando e negli ultimi giorni ci sono stati i dibattiti pubblici con i candidati premier. Un dibattito in inglese e uno in francese sulla tv nazionale hanno confermato la noia di questa campagna elettorale: niente barzellette, nessuno scandalo sessuale, nessun bunga-bunga, neppure un’accusa ai giudici comunisti o uno scilipoti locale che faccia un po’ di spettacolo.
Qui sopra e’ una rappresentazione grafica delle parole più usate nel dibattito in lingua inglese del 13 aprile scorso. Clicca su questo link (http://blog.decisioncanada.ca/conservatives/the-english-debate-just-the-words/) per vedere le altre word clouds del dibattito.

I Canadesi sono stati abbastanza annoiati dal dibattito. Siamo infatti alla  quarta campagna elettorale per il voto anticipato in pochi anni. L’ultima elezione si era tenuta nel 2008 senza un chiaro vincitore e infatti il premier Stephen Harper era a capo di un governo di minoranza.  

Il problema, dal 2004 a oggi, è sempre lo stesso: non vince nessuno. O meglio, il partito che arriva primo (dal 2004 a oggi è toccato una volta ai Liberali e due volte ai Conservatori) non riesce a ottenere i 155 seggi necessari ad avere la maggioranza alla Camera dei Comuni (che è l’unica Camera elettiva del Parlamento federale canadese). Un vero smacco per i sostenitori del modello Westminster, che è basato sul sistema maggioritario a turno unico e dovrebbe portare a governi stabili. 
In realtà le elezioni del 2004, 2006 e 2008 hanno portato a instabili governi di minoranza; i sondaggi dicono che alle prossime elezioni si potrebbe arrivare ad un governo di minoranza sempre guidato dal Premier conservatore uscente Harper.

L’aspetto interessante del sistema canadese diversamente da quello italiano è che l’idea di un governo di coalizione fra più partiti è vissuto male, in generale, dall’elettorato e anche da diversi costituzionalisti canadesi
Lo ha spiegato bene un fondo delGlobe and Mail, principale quotidiano canadese, che ha detto: “i canadesi votano più per un leader valutato come giusto a ricoprire l’ufficio di premier, non per un partito; una coalizione di partiti che non sono arrivati primi, ma secondi o terzi, sarebbe vissuta come una coalizione di tutti i perdenti, e quindi come un qualcosa di anti-democratico”. Questa considerazione ha spinto il leader dei Liberali, Michael Ignatieff, a escludere, per il momento l’intenzione di formare un governo di coalizione con chicchessia.

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